GOVERNO BERLUSCONI IV, elogiato per i tempi record

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MoRnaZ
view post Posted on 7/5/2008, 23:00




La Squadra di Governo del 2008

- 12 ministri con portafoglio
- 9 ministri senza portafoglio
(4 le donne)


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GIANNI LETTA, IL SOTTOSEGRETARIO A PALAZZO CHIGI
Gianni Letta ritorna dopo due anni nell'incarico di sottosegretario alla presidenza del consiglio, continuando quella staffetta in famiglia con il nipote Enrico, che ha ricoperto lo stesso ruolo nei due anni del governo Prodi. Definito recentemente da Silvio Berlusconi "l'unica persona indispensabile" per il prossimo governo, Letta è, fra i collaboratori più stretti del presidente del consiglio, l'uomo da mettere in campo quando c'é bisogno di discrezione e capacità di mediazione. Nato ad Avezzano (L'Aquila) il 15 aprile 1935, comincia la carriera giornalistica come corrispondente dall'Abruzzo per la Rai e per l'Ansa. Alla fine degli anni '50 si trasferisce a Roma, dove entra al quotidiano 'Il Tempo'; dopo una carriera tutta interna al giornale, ne diventerà direttore dal 1973 al 1987. Successivamente passa a lavorare per il gruppo Fininvest, cominciando la collaborazione con Silvio Berlusconi che continuerà negli anni dell'impegno in politica. Sia da sottosegretario alla presidenza del consiglio che nei periodi dell'opposizione, Letta agisce spesso da ambasciatore di Berlusconi per affrontare, smussare e risolvere i problemi con amici e avversari.

FRANCO FRATTINI, MINISTRO DEGLI ESTERI
Franco Frattini, alla seconda nomina a ministro degli esteri, è uno dei membri del governo con la maggiore esperienza, avendo avuto il primo incarico nel 1995 (governo Dini). Già allora poteva vantare una lunga esperienza come consigliere di vari ministri e poi come segretario generale della presidenza del consiglio. Nato a Roma il 14 marzo 1957, Frattini ha un curriculum da ragazzo prodigio: vince il concorso in magistratura, quindi quello all'avvocatura dello stato, e poi quello per consigliere di stato. Consigliere giuridico del vice presidente del consiglio Claudio Martelli nel 1990, poi del presidente del consiglio Giuliano Amato nel 1992, nel maggio 1994 è nominato segretario generale di Palazzo Chigi dal governo Berlusconi. Entra nel governo tecnico di Lamberto Dini nel 1995, con l'incarico di ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali. Allo scioglimento delle camere nel 1996 aderisce a Forza Italia ed entra alla Camera (fino al 2001 presiede il comitato parlamentare sui servizi segreti). Con la nascita del secondo governo Berlusconi, torna ministro per la funzione pubblica (assumendo anche l'incarico per il cordinamento dei servizi di sicurezza); a novembre 2002 passa al ministro degli esteri, sostituendo lo stesso Berlusconi che ne aveva assunto l'interim dopo le dimissioni di Renato Ruggiero. Nel 2004 lascia il governo italiano per entrare nella commissione europea, dove assume l'incarico di vice presidente ed ha l'incarico per giustizia, libertà e sicurezza.

ROBERTO MARONI: MINISTRO DELL'INTERNO
Roberto Maroni, che torna al ministero dell'interno dopo la breve esperienza del 1994, è uno dei dirigenti storici della Lega ed uno degli uomini più vicini ad Umberto Bossi. Nato a Varese il 15 marzo 1955, sposato e padre di tre figli, é avvocato di professione, e suonatore di sassofono per diletto. Comincia la carriera politica con l'elezione al consiglio comunale di Varese nel 1990, poi passa alla Camera nel 1992 e diventa capogruppo leghista nel 1993. Nel primo governo Berlusconi è ministro dell'interno e vice presidente del consiglio. Vive un momento di isolamento nella Lega quando Umberto Bossi decide la rottura dell'alleanza con Berlusconi, ma nel 1996 viene rieletto e vive da protagonista la stagione della "secessione" della Padania, poi quella della ricomposizione dell'alleanza col centro destra. Con la vittoria della Cdl nel 2001, assume l'incarico di ministro del lavoro, che tiene fino al 2006, e porta all'approvazione la riforma delle pensioni e la 'legge Biagi' dedicata al giurista assassinato dalle Br che era il capo dell'ufficio legislativo del suo ministero. Nella legislatura appena trascorsa era il capogruppo della Lega alla Camera.

IGNAZIO LA RUSSA
, MINISTRO DELLA DIFESA
Ignazio La Russa, ministro della difesa, è alla prima esperienza di governo dopo una lunga carriera politica di incarichi di partito e parlamentari prima nel Msi, poi in An. Siciliano di nascita e milanese di adozione, La Russa è nato il 18 luglio 1947 a Paternò (Catania), ha fatto le scuole in Svizzera e l'Università a Pavia. Avvocato penalista, figlio di un senatore del Msi, Antonino, e fratello di un senatore democristiano, Vincenzo, milita fin da giovane nel Movimento sociale italiano, di cui diventa uno dei dirigenti che si impegnano, nel 1994, per la nascita di Alleanza nazionale, riconoscendosi nella componente del partito che faceva capo a Giuseppe Tatarella. E' stato eletto vice presidente della Camera nel 1994, presidente della giunta per le autorizzazioni a procedere nel 1996, capogruppo di An nel 2001. Nel 2003 Gianfranco Fini lo nomina coordinatore nazionale di An, di cui diventa vice presidente nel 2004. Nell'ultima legislatura era capogruppo alla Camera. E' considerato un buon frequentatore di feste e occasioni mondane, ed ha tre figli nati da due matrimoni.

GIULIO TREMONTI: MINISTRO DELL'ECONOMIA
Economista raffinato dalla forte personalità, inventore della cosiddetta finanza creativa, spesso al centro di vicende contrastate e di aspre polemiche politiche, Giulio Tremonti è nato a Sondrio nel 1947. E' sposato, ha due figli. Laureato in giurisprudenza, è avvocato in cassazione e professore di diritto tributario a Pavia; grande esperto tributario, è un fiscalista di grande fama. La sua popolarità negli ambienti imprenditoriali è legata anche alla legge che reca il suo nome e che prevedeva riduzioni di tasse per le imprese che reinvestivano gli utili. Eletto alla Camera nel 2001, con la vittoria del Centrodestra entra nel Governo Berlusconi bis nel ruolo di superministro dell'Economia, accorpando le competenze di Tesoro Bilancio e Finanze. Da quella poltrona Tremonti, per primo, ingaggia un confronto, spesso aspro, con il governatore della Banca d' Italia Antonio Fazio sull'onda degli scandali finanziari Cirio e Parmalat. Nell'aprile 2004 si dimette da ministro in seguito a un forte conflitto con An, ma meno di un anno dopo, a chiusura della crisi di governo, viene richiamato al suo posto. La sua carriera politica era cominciata nel 1994: eletto alla Camera nelle liste del Patto Segni, Tremonti votò la fiducia a Berlusconi ed entrò nel suo governo come ministro delle finanze. Rieletto successivamente nelle liste di FI Tremonti è stato sempre in prima fila nei dibattiti parlamentari sui grandi temi economici: epiche sono state le sue polemiche con Vincenzo Visco. Sul versante politico gli viene accreditato il merito di avere favorito la ripresa dei rapporti (poi sfociata in alleanza) tra il Polo e la Lega.

UMBERTO BOSSI: MINISTRO DELLE RIFORME
Umberto Bossi torna al governo con l'incarico di ministro per le riforme che aveva già nel governo Berlusconi 2 e che aveva tenuto fino al luglio 2004, pochi mesi dopo il malore che lo ha tenuto a lungo lontano dalla politica. Lombardo di Cassano Magnano (Varese), dove è nato il 19 settembre 1941, padre di quattro figli nati da due matrimoni, Bossi entra in parlamento nel 1987, eletto al Senato; di questa esperienza gli resterà il soprannome di 'senatur', anche se il resto della sua carriera parlamentare si svolgerà alla Camera. Capo incontrastato della Lega, creatore di slogan come 'Roma ladrona' e riti come i giuramenti di Pontida, più volte sotto inchiesta per reati comne il vilipendio della bandiera, Bossi guida il partito in tutte le sue svolte: dall'ingresso nel primo governo Berlusconi nel 1994 al "ribaltone" che porta al governo Dini; dalla secessione della Padania nel 1996 alla ricostituzione dell'alleanza con il centro destra che nel 2001 riporta la Lega al governo. L'11 marzo del 2004 viene colpito da un grave malore, che lo costringe ad un lungo periodo di riabilitazione. Eletto lo stesso anno al parlamento europeo, lascia il parlamento e il governo italiano; il rientro progressivo sulla scena politica culmina ora con la nuova nomina a ministro.

ANGELINO ALFANO
: MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Angelino Alfano, ministro della giustizia, è nato ad Agrigento il 31 ottobre 1970. Avvocato, è sposato e padre di due figli. Comincia la sua carriera politica in Sicilia negli anni '90, come consigliere comunale ad Agrigento e poi come deputato regionale. E' considerato un uomo di fiducia di Berlusconi. Deputato alla terza legislatura, è stato eletto per la prima volta nel 2001, nella lista di Forza Italia per la regione Sicilia, e rieletto nel 2006 e nel 2008. Nel 2002 è stato nominato da Silvio Berlusconi responsabile delle politiche per il Mezzogiorno di Forza Italia, mentre nel 2005 è passato all'incarico di coordinatore del partito in Sicilia. In parlamento ha fatto parte, fra l'altro, del comitato per la legislazione, di cui è stato prima segretario poi vice presidente nella XIV legislatura, e della commissione bilancio nella legislatura successiva.

MAURIZIO SACCONI: MINISTRO DEL WELFARE

Maurizio Sacconi vanta una lunga carriera politica e parlamentare, prima nel Psi poi in Forza Italia. Negli ultimi anni, ha legato il suo nome in particolare alle politiche per il lavoro, collaborando con Marco Biagi alla stesura del Libro bianco del 2001, e poi impegnandosi per l'approvazione di quei progetti di riforma dopo l'assassinio del giurista bolognese. Nato a Conegliano (Treviso) il 13 luglio 1950, sposato e padre di un figlio, lauerato in giusrisprudenza, Sacconi è eletto deputato dal 1979 al 1994 nelle liste del Psi di Bettino Craxi. Fra il 1987 e il 1994 è più volte sottosegretario. Dopo un'esperienza all'Organizzazione internazionale del lavoro a Ginevra, torna in politica nelle fila di Forza Italia e diventa sottosegretario al lavoro nel 2001. E' presidente dell'associazione 'Amici di Marco Biagi'.

LUCA ZAIA: MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE
Luca Zaia, ministro delle politiche agricole e forestali, è nato a Conegliano (Treviso) il 27 marzo 1968, ed è vice presidente della regione Veneto, nella cui giunta ha anche l'incarico di assessore al turismo e agricoltura. Laureato in agraria e diplomato alla Scuola enologica di Conegliano, comincia la carriera politica come consigliere comunale di Godega di Sant'Urbano, eletto per la Liga Veneta. Nel 1998 viene eletto presidente della provincia di Treviso, sostenuto solo dalla Lega, venendo riconfermato nel 2002. In entrambi casi ottiene al ballottaggio risultati superiori al 60 per cento dei voti. Il forte consenso raccolto nella propria regione ne ha fatto uno dei dirigenti della Lega più in ascesa negli ultimi anni.

ROBERTO CALDEROLI: MINISTRO DELLA SEMPLIFICAZIONE
Roberto Calderoli, il più estroverso dei leghisti in Parlamento, è nato a Bergamo il 18 aprile 1956 in una famiglia numerosa (8 fratelli). Laureato in medicina, è chirurgo maxillo-facciale. Autonomista per tradizione familiare (negli anni '50 il nonno aveva fondato un Partito autonomista bergamasco) Calderoli ha incontrato inevitabilmente nelle sue scelte politiche la Lega. La sua carriera comincia come consigliere comunale a Bergamo. Nel 1993 e' presidente della Lega Nord-Lombardia e nel 1995 segretario. Nel frattempo, nel 1992 era stato eletto per la prima volta deputato, e da allora è stato sempre rieletto. Calderoli ha il gusto della battuta e le sue provocazioni lasciano sempre il segno. Nel 2000 scatena una polemica con le sue dichiarazioni sull'uso delle armi contro gli scafisti. Nel 2002, in dissenso con il partito, vota contro il ritorno in Italia dei Savoia. E provoca ancora polemiche la sua proposta di castrare gli stupratori. O quella di portare i maiali (animale che l'islam considera impuro) a passeggio nelle zone dove i musulmani pensano di erigere moschee. Il 20 luglio 2004 Calderoli subentra a Bossi come ministro delle Riforme. Ma due anni dopo si deve dimettere travolto dalle polemiche per l'ennesima sua trovata: era il tempo delle proteste del mondo musulmano per le vignette satiriche pubblicate in Danimarca, e Calderoli per ribadire il diritto a esprimersi liberamente si presentò in tv con una maglietta, indossata sotto la camicia, che riproduceva una vignetta. Della maglietta non si vide nulla, ma il gesto bastò a suscitare proteste in Italia e l'aggressione al consolato italiano in Libia, quindi le sue dimissioni. Anche per questo nei giorni scorsi il figlio del colonnello Gheddafi ha detto che la nomina di Calderoli a ministro sarebbe catastrofica per i rapporti con l'Italia.

ALTERO MATTEOLI: MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE
Altero Matteoli, nominato ministro per le infrastrutture, è una presenza fissa nei governi Berlusconi, avendo ricoperto l'incarico di ministro per l'ambiente nei tre precedenti governi di centro destra. Nato a Cecina (Livorno) l'8 settembre 1940, ragioniere, ha cominciato a fare politica nel Msi di cui è stato uno dei dirigenti più importanti in Toscana. Entrato in parlamento per la prima volta nel 1983, è stato sempre rieletto, per sei volte alla Camera e nelle ultime due legislature al Senato. Nella lunga carriera parlamentare ha fatto parte, fra l'altro, della commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2 nel corso della IX legislatura, ed è stato capogruppo di An al Senato nella legislatura appena trascorsa. Le sue esperienze al ministero dell'ambiente sono state a volte contestate dai Verdi e da altri settori dell'ambientalismo, a causa di prese di posizione giudicate troppo tiepide sul protocollo di Kyoto per la riduzione delle emmissioni inquinanti.

SANDRO BONDI
: MINISTRO PER I BENI CULTURALI
Sandro Bondi è dal 2002 il portavoce di Forza Italia. Deputato, 49 anni, originario di Massa Carrara, già militante del Pci e poi del Pds, Bondi ha fatto per qualche anno il giornalista. Figlio di un operaio socialista, emigrato prima in Francia e poi in Svizzera. "I miei genitori erano persone umili. Io ancora oggi mi emoziono quando penso a mio padre socialista che lotta contro le ingiustizie e le disuguaglianze sociali" disse Bondi nel 2003 in un'intervista. Sposato, un figlio di 10 anni, Bondi ha una predilezione per la poesia e svolge anche un'intensa attività pubblicistica. La vita politica di Bondi ha un prima e un dopo il 1994: nel prima ha al suo attivo un passato di leader locale del partito comunista, segretario della Fgci, un ruolo nelle usl, il direttivo provinciale del partito, fino a diventare sindaco di Fivizzano alla guida di una giunta di compromesso storico. Il dopo comincia nel 1994, in seguito all'incontro con Silvio Berlusconi, cui segue la decisione di entrare nel nuovo partito di Forza Italia, fino ai ruoli di vertice ricoperti oggi.

STEFANIA PRESTIGIACOMO
: MINISTRO DELL'AMBIENTE
Stefania Prestigiacomo, nonostante l'età ancora giovane (41 anni), vanta già una carriera politica di tutto rispetto: in parlamento ininterrottamente dal 1994, è stata ministro delle pari opportunità per cinque anni. Nata a Siracusa il 16 dicembre 1966, sposata e madre di un figlio nato durante il suo primo incarico ministeriale, Stefania Prestigiacomo comincia la carriera come imprenditrice nell'azienda di famiglia, e nel 1990 diventa presidente del gruppo giovani imprenditori di Siracusa. Aderente della prima ora a Forza Italia, entra nel 1994 alla Camera e fa parte della commissione lavoro, dove resta anche nel 1996; nel 2001 entra nel governo Berlusconi con l'incarico per le pari opportunità, e tenta inutilmente di far approvare una legge sulle quota rosa alle elezioni. Nella scorsa legislatura é tornata a far parte della commissione lavoro della Camera.

MARIASTELLA GELMINI: MINISTRO DELL'ISTRUZIONE

Mariastella Gelmini, 34 anni, avvocato di Desenzano sul Garda (Brescia), single, è coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia. Eletta alla Camera la prima volta nel 2006, ha fatto tutta la gavetta politica cominciando dal consiglio comunale del suo paese, per passare poi al consiglio provinciale di Brescia (due volte assessore), e al consiglio regionale. Considerata fedelissima di Berlusconi fin dalla prima ora, è subentrata nel maggio 2005 a Paolo Romani alla guida del suo partito in Lombardia. "Sono sorpresa, non avrei mai pensato che Berlusconi mi affidasse un compito così importante" disse il giorno della nomina, aggiungendo che "se non fosse stato per Berlusconi, non sarei mai scesa in politica". Con la politica Mariastella Gelmini ha cominciato nel 1994 a vent'anni, andando a fare la volontaria al coordinamento regionale di FI a Milano, fino a diventarne undici anni dopo il massimo responsabile. Molto vicina al mondo cattolico, vanta ottimi rapporti anche con le componenti laiche di Forza Italia. Non ama la vita mondana, veste in modo sobrio. L'anno scorso ha partecipato al Family Day, mescolandosi alla folla in modo discreto insieme con altri consiglieri regionali lombardi del suo partito; si è spesa fino all'ultimo nel tentativo di ricucire lo strappo dell'Udc con il Pdl; non si tira indietro nella polemica facilmente con gli avversari. Appare poco, ma pesa molto. C'é il suo zampino nella vittoria storica del Pdl a Brescia, e un mese prima era stata l'unica donna nel ristrettissimo gruppo di dirigenti che decise le candidature del Pdl.

MARA CARFAGNA
: MINISTRO PER LE PARI OPPORTUNITA'
Mara Carfagna, che entra nel governo con l'incarico di ministro (senza portafoglio) per le pari opportunità, è nata a Salerno il 18 dicembre 1975. Impegnata in politica dal 2006, eletta alla Camera nelle liste di Forza Italia. Nelle elezioni del 2008 è stata rieletta dopo essere stata candidata al numero tre della lista in Campania del Pdl. In precedenza, vanta una laurea in giurisprudenza ed una serie di lavori in televisione, come attrice e conduttrice, ed una partecipazione a miss Italia nel 1997, dove ottiene il titolo di Miss cinema. In Forza Italia ha ricoperto, fra l'altro, il ruolo di responsabile nazionale delle donne.

CLAUDIO SCAJOLA: MINISTRO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE
Claudio Scajola è nato a Imperia il 15 gennaio 1948. Sposato, due figli, una carriera tutta nella Dc prima di approdare in Forza Italia, appartiene a una famiglia di lunga tradizione politica. Il padre è stato deputato Dc e fondatore del partito a Imperia; il fratello Alessandro è stato anche lui parlamentare e sindaco. E Claudio, che al battesimo fu tenuto in braccio da Maria Romana De Gasperi, figlia dello statista trentino, è stato anche lui sindaco a Imperia, poi deputato e ministro due volte. In Forza Italia dopo un periodo come coordinatore provinciale di Imperia passa al nazionale e diventa segretario organizzativo. Nel 2001, Governo Berlusconi bis, Scajola diventa Ministro dell'Interno. Non è un incarico facile. Deve affrontare il 'dopo 11 settembre', gli arresti dei poliziotti di Napoli, il G8 di Genova con i gravi incidenti. Nell'estate 2002 Scajola è costretto a dimettersi dopo le polemiche per una sua frase irriguardosa sul prof. Marco Biagi, consulente del governo, assassinato dalle Br. A novembre dello stesso anno torna ad un incarico di partito, come responsabile elettorale e, a luglio 2003, rientra nel Governo come ministro per l'attuazione del programma.

ELIO VITO: MINISTRO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
Elio Vito, ministro per i rapporti con il Parlamento, è nato a Napoli il 12 novembre 1960, ed è laureato in sociologia. La sua militanza politica comincia fra i radicali, venendo eletto deputato per la Lista Pannella nel 1992 e nel 1994, maturando la fama di grande conoscitore dei regolamenti parlamentari. Passa poi a Forza Italia, e nel 1996, tornato alla Camera, diviene presidente della giunta per le elezioni. Nel 2001 diventa capogruppo di Forza Italia, incarico nel quale viene confermato nel 2006.

RENATO BRUNETTA: IL MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA
Renato Brunetta, economista del lavoro e parlamentare europeo dal 1999, è nato a Venezia il 26 maggio 1950, ed è al primo incarico ministeriale. Esponente della cultura politica riformista, collabora fra l'altro col ministro del lavoro Gino Giugni nel governo Ciampi. Negli anni successivi aderisce a Forza Italia, e nel 2004 è stato nominato consigliere economico del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. All'interno di Forza Italia ha ricoperto dal 2007 l'incarico di vice coordinatore nazionale e di responsabile del settore programma. All'attività politica unisce un'intensa attività di pubblicazioni, di carattere sia scientifico che divulgativo.

ANDREA RONCHI
: MINISTRO PER LE POLITICHE COMUNITARIE
Nato a Perugia nel 1955, laureato in scienze politiche, Andrea Ronchi ha cominciato la sua militanza politica da giovanissimo nella sua regione. E' alla sua terza legislatura, essendo stato eletto alla Camera dei deputati per la prima volta nel 2001. Il primo giorno, appena mise piede in Transatlantico si fermò incuriosito e colpito dall'andirivieni di parlamentari, e si fece il segno della croce: 'qui ci vuole l'aiuto di Dio. Io mi sento già un buco nello stomacò disse. Considerato un fedelissimo del presidente di An, Ronchi, che ha un passato di giornalista, è legato a Fini anche da rapporti di grande amicizia personale, attualmente ricopre l'incarico di portavoce di An e da più parti viene indicato come uno dei pochi davvero ascoltati dal leader. Ronchi è stato colui che nel 2003 aveva preparato la storica prima volta di Fini in Israele, curando ogni dettaglio diplomatico. Ronchi divenne portavoce del partito nel luglio 2005, e nella stessa data entrò a far parte della segreteria politica di Alleanza Nazionale, dopo l'azzeramento dei vertici di An deciso da Fini in seguito alle rivelazioni del quotidiano Il Tempo su una scottante conversazione a tre (protagonisti i colonnelli del partito Altero Matteoli, Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri) ascoltata da un cronista, nella quale l'allora capo di An, oggi presidente della Camera, veniva fatto oggetto di valutazioni e commenti giudicati irriguardosi e dei quali i tre poi si scusarono pubblicamente.

GIANFRANCO ROTONDI, MINISTRO DELL'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA
Gianfranco Rotondi, ministro per gli affari sociali, è un giornalista nato ad Avellino il 25 luglio 1960, ed è segretario della Democrazia cristiana per le Autonomie, partito da lui stesso fondato nel 2005. Eletto alla Camera nel 1994 per il Ppi, aderisce poi al Cdu di Rocco Buttiglione, ma nel 1996 non viene rieletto. Torna alla Camera nel 2001, eletto nel collegio di Rho, in Lombardia, per la Cdl. Dopo aver aderito all'Udc, annuncia nel 2004 di voler rifondare la Dc, e per questo entra in contrasto con gli altri partiti che rivendicano lo stesso nome, come quelli di Giuseppe Pizza e Angelo Sandri. In parlamento, aderisce dal 2005 alla componente degli Ecologisti democratici. Nel 2006 viene eletto al Senato, ed entra a far parte della commissione di vigilanza sulla Rai. Il suo partito decide infine di aderire all'appello di Silvio Berlusconi per l'unificazione del centro destra dentro al Popolo delle libertà, nelle cui liste Rotondi è stato eletto deputato.

RAFFAELE FITTO, MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI
Vicesegretario del Cdu di Rocco Buttiglione dal 1995, nel 1998 crea, assieme a Roberto Formigoni il movimento dei Cristiano democratici per le libertà, che confluisce in Forza Italia. Eletto al parlamento europeo nel 1999, diventa presidente della regione Puglia nel 2000. Ma nel 2005 non viene rieletto, battuto di misura dal candidato dell'Unione Nichi Vendola, del Prc. Entra alla Camera nel 2006 e viene rieletto nel 2008. All'interno di Forza Italia ha ricoperto gli incarichi di coordinatore regionale in Puglia e, dal 13 ottobre 2006, quello di responsabile per le politiche del Mezzogiorno.

GIORGIA MELONI,
MINISTRO DELLE POLITICHE GIOVANILI
Con i suoi 31 anni, strappa ad Enrico Letta il record di ministro più giovane della storia della Repubblica. Già nel 2006, a 29 anni, aveva conquistato il primato di più giovane vicepresidente della Camera. Si è impegnata fin dagli anni della scuola nelle organizzazioni della destra, fino ad assumere nel 2004 la presidenza di Azione giovani, organizzazione giovanile di An. Dopo essere stata eletta al consiglio provinciale di Roma nel 1998, Giorgia Meloni entra in parlamento nel 2006 con l'elezione alla Camera, e subito viene proiettata nel delicato incarico di vicepresidente.



Edited by MoRnaZ - 8/5/2008, 18:36
 
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NELLO NELLANI
view post Posted on 8/5/2008, 08:53




certo che un siciliano alla giustizia.................
 
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MoRnaZ
view post Posted on 8/5/2008, 09:34




CITAZIONE (NELLO NELLANI @ 8/5/2008, 09:53)
certo che un siciliano alla giustizia.................

beh, se si considera che prima al suo posto c'era Mastella......
 
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NELLO NELLANI
view post Posted on 8/5/2008, 14:08




appunto di male in peggio .....mi piacerrebbe veder come ministro della giustizia uno proveniente dal trentino...poi si che se ne vedrebbero delle belle
 
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MoRnaZ
view post Posted on 8/5/2008, 17:31




CITAZIONE (NELLO NELLANI @ 8/5/2008, 15:08)
appunto di male in peggio .....mi piacerrebbe veder come ministro della giustizia uno proveniente dal trentino...poi si che se ne vedrebbero delle belle

pheega... concordo!! image image

cmq 10 nomi nuovi (alla prima assoluta o al primo incarico ministeriale) su 22 è già una buona media...

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Bigsergio
view post Posted on 10/5/2008, 18:39




2 sono troie sicure, le altre bisogna vedere...
 
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5 replies since 7/5/2008, 23:00   49 views
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